Igiene al tempo del Coronavirus
Covid-19: lavarsi le mani è fondamentale.
Dal Quaderno di Farmacia a cura della dott.ssa Maria Teresa Carani
L’igiene delle mani è fondamentale per la prevenzione delle infezioni, in quanto rimuove i microrganismi che possono essersi depositati sulla pelle attraverso goccioline presenti nell’aria o con il contatto con oggetti o superfici contaminate.
Ecco cinque consigli di igiene utili:
- non abusare di gel idroalcolici, ma usare acqua e sapone ogniqualvolta ciò sia possibile;
- evitare di lavarsi le mani con acqua troppo calda, perché potrebbe danneggiare il film idrolipidico della pelle;
- non mangiarsi le unghie e le pellicine, perché potrebbero crearsi micro-ferite che possono costituire la porta di accesso a virus e batteri;
- usare creme idratanti che aiutino la pelle a ritrovare il suo naturale equilibrio, soprattutto se si avverte particolare secchezza delle mani;
- prestare particolare attenzione alle precauzioni citate se si è affetti da patologie dermatologiche, quali la dermatite atopica, che espongono già a maggior rischio di contrarre infezioni.
Ma quando lavare le mani?
Il lavaggio delle mani con acqua e sapone è una abitudine che dovrebbe essere considerata sempre, anche senza questo tipo di emergenza. Le mani si lavano ad esempio appena rientrati in casa, prima di mangiare, dopo avere usato il bagno, dopo avere cambiato i pannolini al bebè, dopo avere accudito malati o medicato ferite, dopo avere tossito o starnutito, dopo avere maneggiato la spazzatura ed il cibo crudo, dopo avere frequentato i mezzi pubblici.
GEL IGIENIZZANTI
Quando si è fuori casa e non ci si può lavare le mani con acqua e sapone si può optare per un gel igienizzante, da utilizzare però correttamente: in pratica si deve:
- applicare una noce di prodotto sul palmo di una mano;
- appoggiare i due palmi uno contro l’altro e massaggiare per distribuire il prodotto;
- intrecciare le mani, sfregando bene tra le dita;
- continuare contrapponendo i dorsi delle due mani l’uno sull’altro e continuando a sfregare. Il processo di pulizia dovrebbe durare almeno 30 secondi per poi lasciar asciugare le mani, senza risciacquo.
Anzi, lavarsi le mani dopo aver applicato il gel, ne annulla l’efficacia.
È consigliabile usare il gel igienizzante in diverse occasioni,
- dopo aver:
- preparato un pasto,
- usato la toilette,
- cambiato il pannolino, toccato un animale,
- il giocattolo di un animale e/o il guinzaglio,
- soffiato il naso,
- tossito o starnutito,
- toccato un persona ferita o malata,
- buttato la spazzatura o toccato oggetti sporchi come le scarpe,
- viaggiato su un mezzo pubblico;
- in viaggio.
Tipologie di gel
L’ingrediente prevalente dei gel per le mani è l’etanolo, che ha infatti un’azione microbicida sulla maggior parte dei microorganismi.
Dato che la concentrazione alcolica dei gel disinfettanti per mani non è la stessa in tutti i prodotti in commercio, è consigliabile adoperare un gel igienizzante che contenga almeno il 60% di alcool.
Anche i gel igienizzanti senza alcool sono efficaci nel contrastare i batteri, come quelli ad esempio a base di clorexidina.
Tra i disinfettanti, la clorexidina è infatti ampiamente utilizzata per la disinfezione delle mani soprattutto in ambito chirurgico e dentistico; pur tuttavia un suo uso eccessivo può creare resistenza batterica e quindi vanificare l’azione contro i germi, cosa che invece non accade con l’alcool.
Effetti collaterali dell’uso dei disinfettanti per le mani
Questi prodotti se da un lato hanno la loro funzione sanificante dall’altro possono creare problemi alla pelle come:
- rossori
- secchezza
- screpolature
- irritazioni
- bruciore
- dermatiti
Tali problemi possono essere in parte superati utilizzando dei prodotti che, oltre ad avere un corretto contenuto di alcool o di clorexidina, contengono anche dei principi protettivi, nutritivi e rigeneranti per la pelle: ad es., l’acido ialuronico, sostanza con attività idratante ed emolliente, molto usata dai dermatologi.
LA CURA DELLE MANI
I frequenti lavaggi con acqua e sapone e l’uso smodato di gel disinfettanti, possono causare fenomeni di secchezza e di irritazione della pelle delle mani. Sia l’acqua molto calda, che i gel igienizzanti danneggiano il film idrolipidico della pelle, che è l’ostacolo all’ingresso di batteri e virus attraverso la pelle delle mani.
Ecco dei consigli per evitare che la pelle si sensibilizzi dopo la detersione con acqua e/o dopo l’uso dei gel:
- usare acqua e sapone ogniqualvolta ciò sia possibile,
- utilizzare gel idroalcolici contenenti sostanze idratanti ed emollienti come l’acido ialuronico,
- per aiutare la pelle a ritrovare il suo naturale equilibrio usare creme emollienti e idratanti contenenti oli vegetali come l’olio di argan, creme sia reperibili in commercio che preparate dai laboratori galenici delle farmacie.
L’IGIENE AL SUPERMERCATO
Mai come adesso andare a fare la spesa può essere motivo di stress e di ansia. Secondo diversi studi, inoltre, sulla maniglia del carrello nel quale depositiamo gli acquisti, sono stati ritrovati molti batteri tra cui: l’escherichia coli, lo stafilococco e la salmonella, germi responsabili di diverse infezioni.
Cosa fare e cosa non fare per evitare il contagio quando si fa la spesa al supermercato:
usare guanti o mascherine: si deve infatti usare la mascherina (va bene il tipo chirurgico), anche per proteggere gli altri. Molti supermercati si sono attrezzati per offrire ai clienti guanti monouso e gel antibatterico da utilizzare mentre fanno la spesa, ma chi vuole, però, può portarsi da casa guanti in lattice monouso, salvo toglierli una volta fuori dal supermercato e smaltirli. I guanti vanno usati soprattutto nel reparto frutta e verdura, e la cosa più importante di tutte è quella di mantenere la distanza di sicurezza dagli altri clienti di almeno un metro e non toccarsi mai la bocca, il naso o gli occhi mentre si circola tra gli scaffali.
come usare carrelli e cestini: si può anche pulire l’impugnatura del carrello con salviettine igienizzanti, tuttavia dobbiamo ricordarci che la carica virale, sulle superfici, si abbatte enormemente in poco tempo. E anche qui, piuttosto che girare con la boccetta dell’alcol, è importante lavarsi molto bene le mani subito dopo aver fatto la spesa, o pulirsi con un gel antibatterico prima di entrare in macchina
bancomat, carta di credito e telefonino: cosa disinfettare. Se si può, meglio pagare con una carta contactless, che è sufficiente avvicinare al pos della cassiera senza nemmeno toccarlo. Dopo, non è necessario disinfettarlo quando si torna a casa, Mentre è bene disinfettare il telefonino se lo abbiamo estratto per fare o ricevere una telefonata o per mandare un messaggio.
Lavarsi le mani quando si torna a casa.
MANTENERE L’ IGIENE A CASA PROPRIA
Quanto tempo sopravvive il covid-19 sulle superfici?
Le ricerche scientifiche, al momento disponibili, indicano che il tempo di sopravvivenza del virus sulle superfici varia in relazione al tipo di superficie considerata. Secondo il Ministero della Salute, le particelle virali permangono, sugli spazi più comuni, da alcune ore (ad es., sulla carta) fino a diversi giorni (ad es., sulla plastica e l’acciaio inossidabile).
Bisogna anche tener conto del fatto che la presenza del virus non indica necessariamente che esso sia vitale e potenzialmente contagioso.
Ecco qualche utile accorgimento da seguire per mantenere quotidianamente l’abitazione pulita.
Creare una zona “cuscinetto” in casa
Per evitare la trasmissione del virus tra le mura domestiche, è infatti opportuno individuare una zona della casa dove togliersi le scarpe, gli accessori e gli abiti utilizzati fuori dell’abitazione (ad es., per andare a fare la spesa o per altre attività necessarie), al fine di limitare il rischio di contaminazione delle altre stanze. Una zona adatta potrebbe essere l’ingresso di casa, dove disinfettare gli oggetti usati, oppure cestinarli, come nel caso di guanti o mascherine monouso.
Utilizzare disinfettanti idonei per pulire la casa
Per mantenere l’igiene di un ambiente, si debbono utilizzare prodotti idonei con cui pulire tutte le superfici dei mobili, le maniglie delle porte, i tavoli, le sedie, i corrimano, le superfici della cucina e del bagno, i rubinetti, i servizi igienici, gli interruttori della luce, i pavimenti e i giocattoli, soprattutto se in casa ci sono bambini, che per giocare toccano tutto con le mani.
I detergenti per pulire le superfici dovranno essere a base di alcol o di candeggina, cioè prodotti disinfettanti, contenenti alcol (etanolo) non meno del 70% o a base di cloro allo 0,1% (candeggina), che sono in grado di eliminare il virus annullando la sua capacità di contagio.
Sanificare oggetti di uso comune
È necessario disinfettare regolarmente gli oggetti che si utilizzano spesso, per esempio il cellulare e gli auricolari, soprattutto se con microfono. Il suggerimento è di pulirli con un panno inumidito sempre con prodotti a base di alcol o candeggina.
Igiene degli alimenti
Anche se il Ministero della Salute ha ribadito che il covd-19 non si trasmette con gli alimenti, pur tuttavia, il rispetto delle norme igieniche è fondamentale. Occorre quindi lavare accuratamente frutta e verdura con acqua, bicarbonato di sodio e/o amuchina e pulire anche le confezioni dei prodotti acquistati.
Gli amici a quattro zampe
Cani e gatti non sono un rischio per la salute ma un rimedio, soprattutto nel periodo di quarantena. Non ci sono infatti prove di contagi avvenuti con le zampe contaminate di un animale domestico. Per assicurare però l’igiene nella nostra casa si possono lavare le zampe del nostro cane con dell’acqua e sapone delicato.
Arieggiare gli ambienti
Garantire un buon ricambio d’aria in tutti gli ambienti è da sempre una buona norma, ancor più necessaria nel periodo di quarantena. Per mantenere un ambiente salubre si debbono aprire regolarmente le finestre facendo attenzione a non creare correnti d’aria troppo forti. Un ulteriore accorgimento è quello di sanificare regolarmente, con un panno inumidito con acqua e sapone oppure con alcol etilico 70%, anche le prese e le griglie di ventilazione dell’aria dei condizionatori.
Attenzione alla spazzatura
Assicurarsi di raccogliere la spazzatura accuratamente negli appositi sacchetti e chiuderli ermeticamente evitando così il rischio di spargerne accidentalmente il contenuto.
APPENDICE
a) Che cosa sono i virus?
In latino il termine virus significa veleno e di questi killers, che possono scatenare delle epidemie, ne esiste una numerosa varietà che può infettare l’uomo, gli animali, i vegetali ed anche i batteri.
I virus si possono trasmettere:
- per contatto con gli scambi di saliva,
- per inalazione dei germi rimasti nell’aria che penetrano nell’organismo attraverso le mucose del naso, della congiuntiva e della bocca,
- con le strette di mano se si è raffreddati,
- per contatto sessuale,
- per via oro-fecale tramite alimenti o acqua contaminati,
- attraverso il sangue (il virus dell’epatite C),
- tramite un insetto,
- con il contagio da animale a uomo (virus dell’aviaria e della suina).
I virus hanno dimensioni minuscole che vanno dai 28 ai 200 nanometri (miliardesimi di metro), e sono visibili solo al microscopio elettronico.
La loro struttura di base è molto semplice:
- sono costituiti da un involucro di proteine (il capside) che ne racchiude il materiale genetico, cioè gli acidi nucleici,
- hanno una struttura incompleta,
- sono dei parassiti il cui unico scopo è perpetuarsi.
Quando si insinua nella cellula di un essere vivente il virus si replica, danneggia la cellula che lo ospita e causa la patologia di cui è portatore.
Un essere vivente, attaccato da un virus, produce anticorpi specifici allo scopo di neutralizzarlo. Quando l’organismo non riesce a vincere la battaglia con il virus, affinché possa verificarsi l’infezione, il virus deve penetrare nella cellula ospite e poi replicarsi all’interno di essa. La cellula ospite in genere muore, rilasciando nuovi virus che infettano altre cellule originando così la patologia. (1)
Per la prevenzione delle malattie virali si devono adottare delle regole di igiene quali:
- lavarsi le mani
- mantenere le distanze con gli altri
- evitare luoghi chiusi ed affollati
La difesa da questi virus è rappresentata dai:
- dai farmaci antivirali, che debbono essere assunti tempestivamente, cioè all’inizio dei sintomi, altrimenti non sono efficaci;
- dai vaccini: con la vaccinazione si iniettano nell’organismo microrganismi inattivati della malattia da cui l’organismo si deve difendere; questi vengono riconosciuti come nemici dal sistema immunitario, che inizia così a produrre anticorpi.
Ricordiamo che, dopo decenni di campagne vaccinali, nel 1980 è stato eradicato il virus del vaiolo – che si diffondeva per via aerea – una delle malattie virali più gravi che abbiano mai afflitto l’umanità, con una mortalità che arrivò fino al 30%.
I virus, in particolare quelli influenzali, possono mutare e le nuove varianti possono non essere riconoscibili dai nostri anticorpi e causare quindi nuove infezioni.
CORONAVIRUS (2)
I Coronavirus (CoV) sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate: dal comune raffreddore, a sindromi respiratorie come la MERS (sindrome respiratoria mediorientale) e la SARS (sindrome respiratoria acuta grave).
Sono così chiamati così per le punte a forma di corona che sono presenti sulla loro superficie.
Il 9 gennaio 2020 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che le autorità sanitarie cinesi avevano individuato un nuovo ceppo di coronavirus, mai identificato prima nell’uomo, provvisoriamente chiamato 2019-nCoV e classificato in seguito ufficialmente con il nome di SARSCoV-2.
Il virus è associato a un focolaio di casi di polmonite registrati a partire dal 31 dicembre 2019 nella città di Wuhan, nella Cina centrale.
L’11 febbraio, l’OMS ha annunciato che la malattia respiratoria causata dal nuovo coronavirus è stata chiamata COVID-19. Il 30 gennaio, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha confermato i primi due casi di infezione da COVID-19 in Italia e il 21 febbraio ha confermato il primo caso autoctono in Italia.
Piccolo dizionario
L’ “aggressività” di un virus si misura dalla sua capacità di contagiare il maggior numero di persone.
La “contagiosità” è la capacità con cui un virus si trasmette per vie naturali da un ospite all’altro.
La “virulenza” è la proprietà che hanno determinati microrganismi di moltiplicarsi e di invadere l’organismo ospite, vincendone i meccanismi naturali di difesa ed inducendovi una condizione di malattia.
b) Che cosa sono i batteri
I batteri sono pericolosi ma non invincibili.
I batteri, veri e propri esseri viventi, vivono e si riproducono in ambienti naturali di terra, d’acqua e d’aria; essi resistono anche in condizioni impossibili, come temperature estreme o ambienti saturi di sostanze tossiche. Sono presenti anche negli alimenti e negli esseri viventi, tra cui l’uomo.
Ce ne sono di diversi tipi che, a seconda della loro forma, sono classificati come:
- cocchi, se tondi
- vibrioni, se a bastoncino dritto
- spirilli o spirochete, se a bastoncino curvo
Possono essere divisi anche in base al colore che assumono, a seguito di una reazione chimica: se diventano blu, sono gram positivi, se diventano rosa/rosso sono gram negativi, si tratta di una divisione importante per trovare l’antibiotico giusto.
Differenze dei batteri dai virus
Un comune batterio ha svariate caratteristiche che lo distinguono dai virus:
- è un organismo cellulare di 0,3-1,5 micron: quindi molto più grande di un virus ed è visibile al microscopio ottico;
- la sua riproduzione avviene in maniera autonoma, a seguito della divisione della cellula madre in due cellule figlie: quindi a differenza dei virus, non ha bisogno di invadere un’altra cellula per impossessarsi dei suoi centri di controllo genetico;
- in genere è sensibile agli antibiotici.
Batteri amici e nemici
È un errore considerarli sempre come nemici da configgere ad ogni costo; moltissimi ci sono utili, anzi indispensabili come ad esempio quelli della flora batterica intestinale, fondamentali per il buon funzionamento dell’organismo umano.
Alcuni invece, chiamati batteri patogeni, sono responsabili di malattie anche gravi come: il colera, la polmonite e la tubercolosi.
Modalità di trasmissione
I batteri si trasmettono più o meno come i virus:
- con starnuti o colpi di tosse, con una stretta di mano, con gli alimenti ed acque infetti (colera e salmonella),
- per via sessuale (sifilide),
- con il graffio di un animale,
- per contaminazione di una ferita (il tetano, che si sviluppa per contatto con un oggetto o un terreno contaminato),
- per contagio in ospedali (patologie soprattutto a carico delle vie urinarie, dei polmoni e del sangue).
Come difendersi dai batteri
In tutte le infezioni di origine batterica (ad es., otiti, tonsilliti, polmoniti sinusiti) sono indispensabili gli antibiotici che, invece, non vanno bene per le infezioni di origine virale, per il fatto che questi farmaci non hanno alcune azione sui virus, anzi in alcuni casi possono essere addirittura dannosi.
Non tutti gli antibiotici sono però uguali: alcuni definiti “ad ampio spettro” agiscono su molti tipi di batteri, altri invece hanno una azione selettiva solo su alcune infezioni: la scelta quindi dell’antibiotico più idoneo spetta solo al medico.
Antibiotico-resistenza
I patogeni sono nemici da sconfiggere, ma spesso esagerando con un uso non appropriato dell’antibiotico, si arriva alla resistenza batterica: cioè si parla di farmaco-resistenza quando l’efficacia di un farmaco contro un determinato ceppo batterico si è ridotta; in altri termini un trattamento farmacologico prima tossico contro determinati microrganismi, viene poi da essi tollerato. Anche i principi attivi più recenti nel tempo possono essere depotenziati dalla capacità dei batteri di trasformarsi, modificando il proprio patrimonio genetico e sviluppando così una resistenza.
Si ritiene che la farmaco-resistenza venga acquisita dai germi patogeni tanto più rapidamente quanto più il farmaco in questione viene utilizzato inadeguatamente (errata posologia, errata durata del trattamento ecc.).
In pratica, se il principio attivo del farmaco utilizzato è presente nel sangue in una concentrazione troppo bassa o per tempi troppo brevi, si eliminano solo i germi più deboli mentre, quelli più resistenti sopravvivono e nel tempo possono dare origine ad una patologia più grave.
Semplici regole contro le infezioni batteriche
- Lavarsi spesso le mani
- Non rimanere a lungo in luoghi chiusi e molto affollati
- Utilizzare un umidificatore in camera da letto
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(1) Kramer Laura, PhD: “Panoramica sui virus”, Wadsworth Center, NYSDOH
(2) da: www.epicentro.iss.it