INTESTINO PIGRO: LE CAUSE E I POSSIBILI RIMEDI
A cura della Dr.ssa Maria Teresa Carani
Quando l’intestino è in salute svolge le sue funzioni regolarmente e senza darne manifestazione. La presenza di sintomi di varia natura invece va interpretata come una richiesta di attenzione da parte dell’organismo e come tale non va sottovalutata. In questo approfondimento spieghiamo cos’è l’intestino pigro, quali sono le cause di questo disturbo e i possibili rimedi.
COS’È L’INTESTINO PIGRO E QUALI SONO LE CAUSE DI QUESTO DISTURBO
Quando si parla di intestino pigro, definito anche inerzia del colon, ci si riferisce ad un rallentamento della peristalsi intestinale, cioè dei movimenti delle pareti del tubo digerente che spingono in avanti il contenuto intestinale, con conseguenti difficoltà nell’evacuazione. I fattori responsabili di questa alterata funzionalità intestinale sono molteplici ma tra i più determinanti ci sono sicuramente abitudini alimentari scorrette e gravidanza. Anche negli anziani, a causa del processo di invecchiamento, si verifica frequentemente il rallentamento della motilità intestinale. Le feci, che rimangono nel tratto intestinale per lunghi periodi, si disidratano e induriscono fino a renderne molto difficile l’espulsione. La presenza di una sufficiente quantità di acqua nell’intestino risulta quindi fondamentale per l’evacuazione. La mancanza di una corretta idratazione può contribuire alla formazione nel lume intestinale di un fecaloma (ammasso di feci dure), un’ostruzione che causa ragadi, dolore e costituisce una ulteriore difficoltà ad evacuare fino a causare un blocco intestinale.
COSA FARE PER PREVENIRE E COMBATTERE L’INTESTINO PIGRO?
Ci sono diversi comportamenti e accorgimenti da adottare per risolvere il problema dell’intestino pigro.
Il primo tra questi è sicuramente seguire un’alimentazione equilibrata e ricca di fibre. Alimenti ricchi di fibre, come frutta e verdura, possono stimolare il movimento intestinale. Secondo i nutrizionisti l’apporto giornaliero di fibre deve essere compreso tra 20 e 35g, accompagnato da un’adeguata assunzione di acqua.
Nella propria dieta è quindi opportuno prediligere cibi come legumi, cereali, verdure e frutta, in particolare kiwi, prugne, fichi, pere e mele cotte. È essenziale limitare il consumo di cibi raffinati, grassi, spezie, cioccolato e alimenti dal potere astringente come limone, riso e banane.
Nel caso in cui non si riesca ad assumere la giusta quantità di fibre si può ricorrere agli integratori di fibra solubili.
Un’altra soluzione può essere sollecitare il riflesso gastro-colico: soprattutto a colazione, si può cercare di attivare questo meccanismo di stimolo della peristalsi che si verifica in seguito al riempimento dello stomaco dopo un pasto. Per ottenere questo effetto si può ricorrere a un bicchiere d’acqua calda a digiuno, all’assunzione di un ceppo probiotico come il lactobacillus acidofilus, oppure si può mangiare un kiwi, frutto ricco di fibre.
Bere molta acqua è fondamentale nei casi di inte stino pigro. In genere si beve meno di un litro di acqua al giorno e solo durante i pasti. Per idratarsi ed aumentare il volume delle feci sono necessari almeno due litri al giorno di acqua (circa 8 bicchieri) da assumere lontano dai pasti e soprattutto nelle prime ore della giornata.
La sedentarietà agisce sull’intestino in diversi modi, rallentando i processi digestivi e la motilità intestinale. È sufficiente mezz’ora di camminata al giorno per migliorare la situazione.
L’utilizzo eccessivo di farmaci come antidepressivi, anti-ipertensivi, antibiotici, antinfiammatori, estroprogestinici e lassativi può contribuire ad alterare la flora intestinale che, tra le sue diverse funzioni, annovera quella di influenzare la composizione e il volume dei gas intestinali e delle feci. È opportuno, quindi, assumere una miscela di probiotici, per intervenire sullo squilibrio microbiotico causato dall’azione chimica dei farmaci.
Anche lo stress è una causa indiretta di stipsi: per colpa degli impegni frenetici della giornata, spesso si tende a ignorare lo stimolo defecatorio: questa abitudine alla lunga può influire sull’attività dell’intestino, rallentandola.
Anche la gravidanza può essere causa di intestino pigro: nel periodo della gestazione diventa più difficile espellere le feci. Per tutta la durata della gravidanza bisogna ingerire la quota consigliata di acqua (almeno 8 bicchieri al giorno) e di fibre (almeno 25g al giorno). In caso di stipsi ostinata è sempre opportuno consultare il proprio medico.