Automedicazione: errori molto comuni
Rivolgiamo alla dottoressa Maria Teresa Carani alcune domande relative all’abitudine di molti pazienti di curarsi in modo autonomo; secondo ricerche recenti, infatti, le persone che si curano con farmaci da banco di libera vendita, spesso commettono degli errori.
Sulla base della sua esperienza, dottoressa, le risulta questo fenomeno?
I prodotti da banco, acquistabili senza ricetta medica, vengono solitamente considerati innocui. Quasi tutti noi, prima o poi, finiamo per sottovalutare il medicinale che si compera senza ricetta, il più delle volte perché non lo riteniamo un farmaco vero e proprio.
Può citare gli errori più comuni e come si può correre ai ripari?
1) SI SBAGLIA NELLA SCELTA DEL RIMEDIO:
a) in caso di diarrea, si assume un prodotto a base di loperamide, farmaco vendibile senza prescrizione medica. La diarrea rappresenta invece un meccanismo di difesa dell’intestino, utile per eliminare i microrganismi patogeni all’origine del sintomo, e bloccarla è del tutto controproducente.
Come rimediare.
In questi casi, per ripristinare la normale flora batterica intestinale, è necessario invece bere molto ed assumere ceppi di probiotici efficaci a contrastare la diarrea, come il Saccharomyces Boulardi ed il Lactobacillus rhamnosus.
b) in caso di stitichezza cronica, si assume un lassativo naturale come la senna. Questi farmaci contengono principi antrachinonici che agiscono aumentando la contrazione della muscolatura del colon e quindi la peristalsi intestinale. Il loro utilizzo prolungato, causa però assuefazione, altera la funzionalità della muscolatura del colon, e quindi riduce la peristalsi.
Come rimediare.
Prendere più fibre: o con i cibi, oppure con gli integratori di fibre solubili. Idratarsi bevendo molta acqua (8-10 bicchieri al giorno). Fare movimento camminando almeno 30 minuti al giorno; assumere il Lactobacillus acidofilus, un ceppo probiotico che stimola la peristalsi.
2) SI SBAGLIA COI DOSAGGI DEL FARMACO:
a) ad es., in preda ad un forte mal di testa si prende un antin-fiammatorio e, se non passa, dopo poco tempo se ne assume un altro, magari di diverso tipo. Una doppia dose di questi prodotti, dannosi per la mucosa gastrica, può però causare problemi di stomaco.
Come rimediare.
Prendere un farmaco antiacido, ad es. a base di dimeticone, che crea una pellicola dall’effetto lenitivo sulla mucosa gastrica. Si tratta però di un medicinale soggetto a prescrizione medica;
b) si assumono contemporaneamente diversi integratori di vitamine liposolubili, senza controllarne la dose/giorno. In particolare, Il fabbisogno giornaliero di vitamina A, o retinolo, è di circa 0,6-0,7 mg/giorno. Il suo eccesso si accumula nel fegato e può creare ipervitaminosi, con danni permanenti a fegato e milza;
c) anche un consumo eccessivo di integratori di ferro può causare un accumulo di ferro nell’organismo, con complicanze a carico di cuore, fegato ed organi endocrini.
Come rimediare
In questi casi l’unica ricetta valida è: attenzione ai dosaggi.
È bene ricordare anche che:
gli errori che facciamo con i farmaci da banco, rischiano poi di rendere inefficaci molte delle medicine che siamo soliti assumere. Un consiglio sempre valido in caso di dubbio: consultare il medico ed il farmacista.