LA GALENICA E
IL LABORATORIO GALENICO
La farmacia ha sicuramente origini antichissime.
Nasce col desiderio dell’uomo di trovare nella natura, nei boschi, nei prati, nelle acque e nelle rocce un rimedio per lenire o guarire le infermità del quotidiano. Quindi un’arte che nasce come ricerca filosofico-operativa e che inizialmente non è divisa tra medicina e botanica, alchimia e magia.
Col tempo, però, la farmacia acquista indipendenza, si distacca dall’essere una pratica elitaria e segreta e lo speziale si concentra su un settore specifico, quello della dispensazione del farmaco al pubblico.
La definizione di “preparato galenico” deriva da Claudio Galeno, (129 d.C. – 201 d.C – in foto) un illustre medico dell’antica Grecia a cui spetta un posto importante nella storia della Farmacia. Egli deve la sua fama ai molteplici lavori nel campo della fisiologia, delle osservazioni cliniche ed alla capacità di comporre dei rimedi medicamentosi miscelando differenti sostanze di base.
Dal suo nome deriva l’aggettivo galenico che ritroviamo assimilato a preparati galenici, tecnica galenica o farmacia galenica, quest’ultima definizione ancor oggi utilizzata per indicare la scienza e l’arte di preparare, conservare e presentare i medicamenti.
Le documentazioni della storia della farmacia testimoniano che, sino a tutto il XIX secolo ed per i primi trent’anni del XX, la maggior parte dei rimedi venduti in farmacia venivano composti direttamente dal farmacista, la cui figura professionale era quella di un preparatore-tecnico, piuttosto che di un dispensatore di farmaci confezionati.
Un tempo, quindi, il farmacista si faceva carico di ricercare ed estrarre il principio attivo da diversi sistemi viventi, soprattutto dalle piante, purificarlo e quindi allestirlo, secondo diversi schemi, per poi somministrarlo ai pazienti in dosaggi da lui stesso predisposti e per i quali era, almeno formalmente, direttamente e completamente responsabile.
La farmacia antica era quindi il centro completo di produzione del farmaco e lo speziale era un preparatore che eseguiva le prescrizioni dei medici utilizzando droghe vegetali ed altre sostanze di origine naturale.
A metà ’800 il farmacista nel suo laboratorio si dedicò alla ricerca di nuove sostanze medicamentose e riuscì ad identificare i principi attivi delle piante, contribuendo così alla nascita della farmacologia.
Il primo isolamento importante fu compiuto dal farmacista tedesco Serturner che dall’oppio isolò la morfina. Successivamente furono isolati, sempre ad opera di farmacisti, molti alcaloidi come la nicotina e la colchicina.
Con il tempo nacque l’industria farmaceutica e con lo sviluppo dell’industrializzazione, dopo le grandi guerre, le aziende iniziarono a produrre i farmaci cui davano spesso nomi di fantasia.
Il laboratorio galenico è stato quindi il motore di questo cambiamento ed oggi la farmacia moderna non rappresenta più la produzione dei farmaci, ma solo la parte finale del processo produttivo, cioè la dispensazione delle specialità.
Pur tuttavia, in questo ultimo decennio, vi è una riscoperta della galenica e della preparazione galenica, che può continuare a rivestire un ruolo e non rimanere solo un’attività di nicchia limitata a pochi appassionati.
Proviamo a capire quali sono le principali funzioni della preparazione galenica:
- permettono al paziente di poter disporre di un medicinale non più prodotto nel circuito industriale spesso per motivi di natura economica (costano troppo poco o sono poco venduti);
- consentono al medico di corrispondere alle esigenze del paziente con prodotti personalizzati, superando problemi di dosaggio o di forme farmaceutiche inadeguate (pensiamo ad un bambino nato prematuro, oppure ad un anziano con problemi di metabolismo, ad un celiaco o ad un intollerante al lattosio, o ad una persona non riesce a deglutire una compressa per cui il prodotto viene reso liquido quando non esiste in commercio in questa forma);
- dà la possibilità di offrire un prodotto farmacologicamente attivo ad un prezzo concorrenziale rispetto alla distribuzione commerciale.
Questo aspetto peculiare della professione del farmacista risulta quindi ancora oggi molto utile per il paziente, e nella preparazione dei galenici è essenziale sempre l’adeguata competenza del farmacista che deve attenersi ad un protocollo ben preciso, dettato dalle norme di buona preparazione della Farmacopea dell’UE e dal decreto ministeriale in merito alle procedure di allestimento dei preparati magistrali e officinali.
A cura della Dr.ssa Maria Teresa Carani